giovedì, aprile 27, 2006

Sarcofago Chernobyl ...continua.

26 aprile 1986 la centrale nucleare esplode
Sono passati esattamente vent’anni dal maggiore incidente della storia dell'energia nucleare, ma la radioattività ambientale delle zone direttamente colpite non accenna a diminuire. Per quanto concerne il sarcofago, costruito per durare trent’anni, continua a sprofondare e inclinarsi, mentre sulle pareti si aprono vistose crepe da cui escono polveri e radioattività.
Continuano le manifestazione per chiedere migliori garanzie contro i pericoli di radiazione causati dall'esplosione che è stata rivalutata anno dopo anno: comparandola ad un equivalente di 400 atomiche di tipo Hiroshima. Ci vorranno millenni prima che tutto questo carico di radiazioni e particelle si esaurisca.
Per scongiurare il peggio, entro il 2010 dovrebbe essere costruita una nuova copertura di concezione completamente diversa: una specie di cupola alta 100 metri che sarà montata accanto alla centrale e poi trasportata su binari, fino a ricoprire l'attuale sarcofago: un espediente per risparmiare agli operai radiazioni letali in fase di costruzione. Ma i costi sono già lievitati da 700 milioni a oltre un miliardo di dollari, e la comunità internazionale (28 Paesi) che aveva promesso di sobbarcarsi le spese, tentenna. Per questo, il senatore Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente e il parlamentare europeo Vittorio Agnoletto, hanno manifestato davanti alla centrale, chiedendo il rispetto dei tempi di realizzazione della nuova struttura di protezione e contenimento e il blocco del progetto governativo che prevede l’apertura di 11 nuovi impianti nucleari entro il 2030.
Anche il Papa ricorda la tragedia di Chernobyl ricordando occorre favorire uno «sforzo corale» perché «si ponga ogni energia al servizio della pace, nel rispetto delle esigenze dell'uomo e della natura. Mentre ancora una volta preghiamo per le vittime di una calamità di così vasta portata e per quanti ne portano nel loro corpo i segni», ha detto Joseph Ratzinger, «invochiamo dal Signore luce per coloro che sono responsabili delle sorti dell'umanità, perché con uno sforzo corale si ponga ogni energia al servizio della pace, nel rispetto delle esigenze dell'uomo e della natura».

Per saperne di più Franco Foresta Martin

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